Parla con il cuore

suor Gemma Valero, Chambéry
Parla con il cuoreQuanto è bello incontrare una persona cordiale e quanto è triste incontrarne una che non ha cuore!

Sono situazioni che, anche nelle piccole cose, ci rendono felici o ci feriscono. Ognuna e ognuno di noi può creare o vivere queste esperienze quotidiane. Il Messaggio di papa Francesco per la 57ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali ci invita a parlare con il cuore. Parlare cordialmente è forse più che parlare con gentilezza o affabilità. Parlare con il cuore implica sincerità, amabilità, compassione, magnanimità... Quando uno ha “a cuore” una persona, desidera e cerca davvero la sua felicità.
Certamente papa Francesco, nel suo Messaggio, auspica una comunicazione cordiale nelle varie realtà ecclesiali, nelle situazioni più drammatiche e tristi del nostro mondo, in tutti i tipi di comunicazione sociale… Ma mi domando: «Io, come e cosa posso cambiare in me per essere più cordiale? Perché in un banale conflitto o divergenza di idee mi lascio prendere dal nervosismo, dall’impazienza, dal desiderio di difesa? Da un linguaggio che potrebbe screditare o ferire la sorella, il fratello… il mio “caro” prossimo, come lo definisce il nostro fondatore padre Médaille?».
Abbiamo bisogno della “dolce pace di Cristo” in noi, quella pace e dolcezza conquistate a fatica da Francesco di Sales. “Il suo atteggiamento mite, la sua umanità, la disposizione a dialogare pazientemente con tutti e specialmente con chi lo contrastava lo resero un testimone straordinario dell’amore misericordioso di Dio. Di lui si poteva dire che «una bocca amabile moltiplica gli amici, una lingua affabile le buone relazioni» (Sir 6,5). Quanto cammino di purificazione ha bisogno il nostro cuore per arrivare a questa cordialità amabile!
Ancora il Papa nel Messaggio ci ricorda: «Abbiamo un urgente bisogno nella Chiesa di una comunicazione che accenda i cuori, che sia balsamo sulle ferite e faccia luce sul cammino dei fratelli e delle sorelle». Il post-pandemia forse vive un’atmosfera ancora più conflittuale, certe relazioni paiono più fragili o faticose e sono tante le “ferite” nelle famiglie, negli anziani, nei malati, nei bambini, nei giovani… Il richiamo di Francesco mi pare un dolce rimprovero, un appello: «Parla con il cuore!».
Quante volte ciò che leggiamo, vediamo e ascoltiamo viene commentato, verbalmente o mentalmente, con giudizi pesanti. Questi aumentano l’aggressività e persino un desiderio di vendetta, perseguendo ciò che viene definita giustizia ma che, in fondo, esaspera, delude o toglie serenità.
Penso spesso che sarebbe attraente e sorprendente per esempio un telegiornale con notizie positive che stimolino ad apprezzare le tante cose buone e belle che esistono nel mondo. Notizie che edifichino e commuovano, che emulino e incoraggino a vivere con il cuore, di cuore. Sì, aiutiamoci a diffondere, nel nostro piccolo, cose buone e belle con gentilezza, rispetto e cordialità. E così sia.