Giuseppe, il giusto

di Paolo Curtaz
Giseppe, il giustoGiuseppe non riesce a prendere sonno, si gira e si rigira sul giaciglio, come fa la porta sui cardini, come dice argutamente la Scrittura (Pr 26,14).

Ma, oltre alla profonda ferita di un amore tradito, Giuseppe deve affrontare l’incubo del futuro. Cosa deve fare? A norma di legge (Dt 22,21), Giuseppe deve svegliarsi e radunare altri uomini della comunità dicendo che quel bambino non è suo, e subito Maria sarà lapidata a morte. Per essere un buon credente e un devoto, deve uccidere Maria. Ma, grazie al cielo, quest’usanza non è più praticata, al tempo di Gesù. Giuseppe deve informare il rabbino del fattaccio e ripudiare la futura sposa, che rimarrà a casa dei propri genitori piena di vergogna, segnata per tutta la vita. E, a questo punto, succede l’incredibile. Giuseppe, che è un giusto, trova una soluzione. Mentirà. Dirà che si è stancato di Maria, la ripudierà, salvandole l’onore.
Certo, nessuno prenderà più in sposa una donna che ha avuto un figlio da un altro uomo, ma, almeno, girerà a testa alta nelle strade di Nazareth. Giuseppe è grandioso: non rispetta la Legge attribuita a Dio e decide di mentire. Matteo ci dice che Giuseppe è giusto. A volte la legge di Dio, quella autentica, passa attraverso la trasgressione della legge degli uomini, quella attribuita a Dio.