“Cuori ardenti e piedi in cammino”

Suore san Giuseppe, Aosta
Mandato missionario: "Cuori ardenti e piedi in cammino" - Vescovo di AostaIl Vescovo di Aosta, monsignor Franco Lovignana, ha aiutato i fedeli riuniti nella chiesa di Saint Martin de Corléans a capire il senso e la profondità dell’essere missionari.

Lo ha fatto in questo frangente storico della Chiesa valdostana, legato alla costituzione e all’avvio pastorale delle Unità Parrocchiali. Non per nulla il mandato missionario è stato dato a tutta l’assemblea, perché tutti coinvolti nell’evangelizzazione e nella passione per l’annuncio. «Tra poco, su ognuno di noi - afferma il Vescovo - verrà pronunciata questa parola: “Va e annuncia la Parola che ti è data”. È l’invito che attualizza il mandato, affidato da Gesù ai discepoli al momento dell’Ascensione. A noi è stato affidato il giorno del Battesimo e della Cresima: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura” (Mc 16, 15). Qualche volta questo mandato del Signore rimane un po’ sepolto... lo deleghiamo ad altri... Questa sera, vogliamo risvegliarlo con “Cuori ardenti e piedi in cammino”. Per farlo lasciamoci provocare da alcune essenziali domande.
Chi è il missionario? Sono io in quanto cristiano. L’impegno missionario riguarda tutti, riguarda la comunità, ma fiorisce in pienezza nel contatto personale che, soprattutto, voi laici vivete quotidianamente. Voi siete inseriti nel mondo del lavoro, della scuola, della cultura, dell’impegno sociale e politico, del tempo libero. Gesù cammina accanto a questa umanità, bisognosa di speranza e di salvezza, anche se tante volte gli occhi di uomini e donne sono impediti a riconoscerlo. A noi il compito di essere segno e suo strumento. A noi il compito di dirlo esplicitamente: «Gesù ti ama e cammina accanto a te, dentro al tuo dolore, nei tuoi interrogativi, nelle tue gioie».
Dove annunciare? Qui e adesso. Terra di missione è la mia casa, la mia famiglia, il mio paese, la mia città, la nostra Valle. Perché questa realtà non rimanga uno slogan, ognuno di noi faccia un piccolo proposito da realizzare per questa nuova settimana.
Come annunciare? Dobbiamo imparare da Gesù a vivere la missione con lo stile della prossimità. Torniamo a mettere in relazione Vangelo e vita. La nostra vita con quella delle persone che incontriamo e con le quali condividiamo cammini ed esperienze. La prossimità è fatta di attenzione e di dialogo, negli ambienti ordinari dell’esistenza, dove siamo chiamati ad ascoltare. Ma anche a raccontare inquietudini e speranze, gioie e sofferenze, interrogativi e bisogni che abitano il cuore di ognuno e toccano il vissuto delle famiglie.
Oggi, però, non possiamo accontentarci della condivisione. Dobbiamo coraggiosamente fare un passo in più. Gesù non si è fermato soltanto ad ascoltare e neppure solo a consolare. Ma si è fatto compagno di strada con chiunque incontrava, aiutandoli a rivedere la loro vita e ad aprirsi alla fede pasquale. Dobbiamo lasciarci prendere dal desiderio di avvicinare persone e famiglie a Cristo, certi come siamo che egli è la risposta finale di umanità e di salvezza per tutti. Cerchiamo di usare il linguaggio concreto e comprensibile al mondo odierno, ma il messaggio che vogliamo trasmettere è il Vangelo!”.

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