“Ti ho insegnato a camminare”

Dai/dalle partecipanti“Io ti ho amato, ti ho insegnato a camminare"«Dei tantissimi doni che ho ricevuto nel weekend della Parola, mi porto a casa che sono chiamata a guardare in alto. Spero di non dimenticarmelo mai».

«Mi ha colpito la prima parte del brano di Osea, dove narra quello che il padre diceva e faceva per il figlio. È lui che racconta. Ho pensato al cammino sulla Parola, fatto in questi anni qui con voi… È stato un cammino di scoperta dell’amore di Dio. Grande gratitudine per essere qui, con tutti questi compagni di viaggio, ed essermi scoperta figlia».
«Grazie a chi ha guidato e a chi ha partecipato. L’esperienza di stare qui insieme è l’occasione per sperimentare sempre di più l’amore del Signore nella mia vita. A proposito della virtù della pazienza, mi porto a casa la gioia di avere capito che questa virtù è dinamica, è un dono. Ma anche un impegno, perché bisogna mettersi in gioco. Credo che nella misura in cui sento che il Signore mi vuole bene, riesca anche ad avere la pazienza con me stessa e quindi anche con gli altri, in particolare nella vita di comunità. Grazie a tutti».
«Anche a me è piaciuto il brano di Osea che dice: “Io ti ho amato, ti ho insegnato a camminare … come potrei abbandonarti? Il mio cuore si riempie di compassione. Questa cosa mi ha profondamente toccato. Un Dio che si commuove e freme di compassione, nonostante il mio grande peccato».
«La questione del perdono per me è un po’ complicata, è rinunciare a qualcosa che è legittimo pretendere, nella logica del debito. Slegare e slegarsi da questo è un po’ faticoso. Non è slegare l’altro, è slegare se stessi, recuperare la libertà. Anche se è un credito, alla fine ci inchioda. Ma iniziamo ad allentare qualche nodo».
«Voglio ringraziare molto per questo gruppo. Per me la fatica è perdonare settanta volte sette. Chiedo questa grazia al Signore».