Impronte del cuore

di Marina Gerbolino

È giunto nelle nostre case come un dono assai gradito: è una riedizione della Lettera...

Eucaristica, testo carismatico scritto da padre Médaille, corredata da un agile e preciso commento a cura di madre Patrizia Graziosi. Ogni paragrafo è arricchito da un breve testo di preghiera, e da un riferimento biblico che mette in luce l’intreccio tra le parole di padre Médaille e la Parola di Dio.
Scorrendo quelle pagine, ecco affiorare immediatamente le impronte del cuore di padre Médaille. “Sento il bisogno di scrivervi…”. È l’incipit della Lettera Eucaristica, nella quale egli descrive il progetto della Congregazione nascente. Lo scritto nasce da una urgenza: dire qualcosa che si porta dentro e che non si può tacere. È l’urgenza di dare corpo a delle parole che si affollano e si impongono, di condividere il dono del carisma intuito. Quando si scrive, non ci si può accontentare di “gettare” le parole sulla carta, perché la scrittura è anche esigente e non tollera gli strafalcioni, la mancanza di cura. Padre Médaille scrive e lascia una traccia, delinea con le parole un “disegno” che, accolto con fede, prenderà corpo nella Chiesa.
La prova che tutto ciò avviene per “ispirazione” è il sottofondo scritturistico che impregna la Lettera Eucaristica e che madre Patrizia, in un paziente lavoro di ricerca, ha fatto emergere per aiutarci ad apprezzare una volta di più la profondità del pensiero del Fondatore. Le lettere sono come le persone, fanno strada con noi, camminano, ci accompagnano. Le parole portano l'impronta di colui che scrive: un uomo innamorato di Cristo, che parla a una comunità di donne e le introduce nel futuro di Dio.
La Lettera è certamente una eredità preziosa delle Suore di San Giuseppe, ma la sua corrente spirituale continua ad alimentare anche la vita interiore di molti laici.
Ringraziamo madre Patrizia e attendiamo con fiducia che voglia dedicare un analogo commento anche alle Massime di Perfezione; sarebbe un vero dono per tutti e uno strumento quanto mai utile per comprendere e amare ancora di più la nostra spiritualità. E se resta vero che “l’applauso è sempre per l’autore”, a madre Patrizia va tutta la nostra gratitudine “per avere messo giù in modo chiaro e sottilissimo una faccenda che ti stava lì, che non avevi mai capito. È la scoperta della verità, che ti elettrizza, ti fa stare bene e tu ti vorresti rallegrare con quell’amico” [Carlo Fruttero Da una notte all’altra].

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