Oltre il pregiudizio [3]

di Riccardo Ballada, Rakesh, Luca Ramello
Continuando a raccontare la nostra esperienza nei campi profughi di Katsika,...

nel Nord della Grecia,emerge un altro problema che non è da trascurare. Come aiutare la gente a spendere il tempo nel modo migliore possibile? Se, per i bambini e i ragazzi, la scuola e il gioco assorbono gran parte della giornata, per gli adulti il tempo passa più lentamente. Sono uomini e donne ’passivi’ perché non hanno nulla di cui occuparsi. Per compensare questa critica situazione, sono state ideate delle attività che hanno lo scopo di rendere più vivibile la vita nel campo, un tratto distintivo di quelli di Katsika, e creare legami tra le persone.

La giornata inizia con una riunione, durante la quale vengono assegnate le mansioni giornaliere che i volontari dovranno svolgere. La principale è, naturalmente, la scuola. È gestita interamente dalla comunità, fatta eccezione per l'insegnamento delle lingue straniere (soprattutto inglese e tedesco), che viene svolto dai volontari. Per i bambini in età prescolastica è stato organizzato un asilo. Nel campo si trova anche un ambiente per il cinema, piccolo e rudimentale, due casse e un proiettore, dove si proiettano, soprattutto, cartoni animati e film per bambini.
Ci sono poi due tende dedicate alla cura dei bambini e delle mamme incinte o allattanti. Inoltre, c'è una piccola palestra per attività sportive e di riabilitazione. Un'altra mansione è quella della distribuzione dei sacchetti per la raccolta dei rifiuti a ogni famiglia.
L’iniziativa più importante è il negozio. Luogo nel quale, naturalmente senza pagare, i rifugiati vanno per procurarsi gli indumenti necessari e altro, ogni mese. L’ordine con cui accedere seguendo è sorteggiato. Passata l'emergenza iniziale, i volontari riescono a offrire ai rifugiati un’esperienza di vita normale, come può essere quella di andare in un negozio, senza calca, per scegliere i propri vestiti e altri articoli necessari.
Tutte queste attività ci hanno fatto riflettere quanto sia importante una profonda sensibilità, che si coglie nei gesti piccoli e semplici, per comprendere il prossimo e condividerne gioie e dolori.
Abbiamo potuto sperimentare la bellezza della diversità e la felicità nell'incontro con l'altro. Speriamo di poterlo testimoniare nei nostri ambienti, ogni giorno, anche per tutte quelle persone che hanno ancora atteggiamenti di indifferenza e pregiudizio nei confronti degli extracomunitari.
Grazie suor Patrizia La Manna per averci coinvolti! Altri articoli [1] [2]