La donna oggi

Donne ingannate con la promessa di un lavoro, oppure sequestrate o costrette ad attraversare il deserto del Sahara a piedi, per raggiungere la Libia e in seguito l'Europa. Viaggio lungo e faticoso, interrotto da campi di sosta infernali, della durata di mesi o di anni, dove vengono vendute dai trafficanti subendo violenze di ogni tipo, compresa quella sessuale.
Queste donne, vittime di abusi, umiliazioni, maltrattamenti; private dei documenti personali, sono destinate al mercato della prostituzione, con l'obbligo del pagamento di una somma impossibile, come restituzione di un debito (da 30 a 70mila Euro!). Destinazione che le vedrà isolate dal mondo; persone “invisibili e sorvegliate”, piegate a un lavoro aberrante e schiavizzante.
Si tratta di un business criminale, illegale in forte espansione, gestito da mafie internazionali, con un giro di affari catalogato al terzo posto a livello mondiale. In Italia si ritiene siano da 30 a 50 mila le donne straniere prostituite, di cui il 90% nigeriane. Un fenomeno drammatico, che non trova il dovuto e fermo contrasto da parte di coloro che ne avrebbero responsabilità e dovere. 
C'è una richiesta di sesso a pagamento diventata fenomeno di costume e di massa. Perché c’è gente che ritiene “normale” questo mercato, disposta a pagare 30, 50 Euro per ogni prestazione, ben sapendo che quel danaro andrà a finanziare i trafficanti, purtroppo.
Di fronte a tanto scempio, noi, dico noi donne, sentiamo vergogna per chi vergogna non ha. Siamo solidali con persone private dei loro diritti e distrutte nella loro vita.
Il nostro grido è: vogliamo GIUSTIZIA!

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