“Spezzati nel servizio”!

di suor Alda Giordanengo, Cuneo
La riflessione, svolta in modo toccante dalla prof. Paola Pellegrino...

nella giornata di Ritiro dei Laici, ci ha inchiodati con le seguenti domande.
Chi sono oggi i “piccolissimi”, i “minimi” nella nostra vita, nel mondo?
Di cosa si ha fame/sete?
Quali sono le nudità da vestire, le solitudini da abbracciare, le prigioni da visitare per liberare?
Imparare a guardare, vedere, riconoscere, fare, con gesti e/o parole…
Stanchezza del/nel servizio e forza dell’Eucaristia. In Gesù pane spezzato PER, CON, IN noi.
Dopo la relazione l’invito a sostare in chiesa, dove i simboli del pane e della veste deposta ai piedi dell’altare ci riportano al Cenacolo. Proprio in questo luogo Gesù risorto per 40 giorni, con pazienza aveva ricondotto i suoi per attendere lo Spirito. Lui li avrebbe guidati a comprendere le sue Parole e i suoi gesti, soprattutto il suo donarsi per amore, lasciandosi schiacciare, spezzare, rompere proprio come avviene per il pane. Gesù ci conduce qui, perché anche noi facciamo fatica a donare la vita nel nostro quotidiano, facciamo fatica a servire.
Il Cenacolo è diventato il “nostro cenacolo”. Abbiamo sentito la sua presenza, il profumo della sua vita donata e sono risuonate nel cuore, con forza nuova, alcune sue parole: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e anche in me. Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, porta molto frutto; senza di me non potete far nulla. Lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto».
E, concretamente, ci siamo soffermati a lungo sulla frase chiave di Gesù: «Vi ho dato l’esempio perché anche voi facciate come ho fatto io», dopo che aveva deposto la veste e lavato i piedi dei suoi discepoli.
E ora il nostro sguardo indugia su quella veste posta accanto all’altare. La veste del servizio. Veste che emana il profumo dei suoi sentimenti e quel desiderio ardente di dare tutta la vita per amore. Veste che ora chiede di essere indossate da noi, per stare nella vita come è stato lui. L’Eucaristia che contempliamo trasuda di questo atto di amore. Dimorare davanti all’Eucaristia ci rende partecipi di questo dono totale di sé fino alla fine, senza voltarsi indietro. Stiamo davanti all’Eucaristia per lasciarci rigenerare. Gesù si dona e chiede a noi di accogliere questa forma di vita. Qui troviamo la spiegazione del tema odierno: “Spezzati nel servizio”, cioè dati, donati con lo sguardo di Gesù sempre posato sul bisogno della persona, sulla sua povertà e fragilità. Gesù, nel brano del giudizio stabilisce un legame così stretto tra sé e le persone, da arrivare fino ad identificarsi con loro: «Quello che avete fatto a uno dei miei fratelli più piccoli, lo avete fatto a me»!

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