La dignità della chiamata

di suor Marirosa Orlando
Camminate in modo degno della chiamata che avete ricevuto (cfr. Ef 4,1). Ogni realtà ha una propria dignità, un proprio status che la contraddistingue...

perché ne esprime la natura profonda. Ed è proprio a questo nucleo che ci ha guidato don Massimo Sozzi, dopo aver ascoltato la Parola di Dio da consegnarci nel corso di Esercizi spirituali, luglio 2018.
La specificità e la ricchezza della nostra vocazione non si basa solo su un ricordo, più o meno lontano, non solo sulla commozione profonda provata, non solo su promesse rinnovate e sulla voglia di ricominciare. La nostra vocazione nasce da un “qui ed ora”, al di fuori e al di sopra del tempo: è originata dall’amore fedele di Dio che sempre ci riprende nel suo abbraccio e ci ricrea. Noi, molte volte, crediamo di rispondere a Lui e al suo amore, ma ci inganniamo! Sono “altri” invece che seguiamo: innanzitutto il nostro io, camuffato da pratiche religiose, che non scalfiscono la verità del nostro essere e, apparentemente, ci lasciano l’animo in pace. Per fortuna, questa pace dell’animo, che tale non è, può essere smascherata dalla Parola di Dio.
Nell’ascolto della Parola, infatti, vedi tutta la tua povertà e inadeguatezza, e puoi chiedere la grazia di buttarti di nuovo tra Quelle braccia che ti ricreano, ti fanno. É una situazione inconsapevole, spesso, ma se dimoriamo in Dio, egli ci illumina e ci guarisce. L’incontro con Lui è attuale: per l’oggi e il domani, non per un album di ricordi. Poiché le promesse di Dio sono sempre giovani e continuano a stupire.
Che il Signore ci faccia davvero questa grazia, di camminare in modo degno di questa chiamata che mai smette di darci opportunità e gioia di servirlo e testimoniarlo.

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