Fidarsi

di Angelo Fracchia
FiduciaSono molte le osservazioni che nascono dalla lettura delle tentazioni a cui anche Gesù è stato sottoposto. Ne possiamo scegliere tre.

Intanto la più spaventosa: il "diavolo" (che in greco è un nome comune, "il divisore", colui che ci allontana da Dio) può anche citare la Bibbia. Il male è attraente soprattutto quando si traveste da bene. Come essere sicuri di riuscire a distinguerlo? Probabilmente il vangelo ci darà qualche suggerimento.
La seconda osservazione è forse la più banale: la tentazione non è peccato. Gesù viene tentato dall'idea di avere una "prova" del suo rapporto con Dio. "Se sono figlio di Dio, mi verrà in aiuto; ma sono sicuro di esserlo? Potrei costringerlo a darmi un segno". Ovvio, chiedere un segno, una garanzia, è il contrario del fidarsi. Ma la fiducia degli adulti è quella di chi sa che potrebbe sbagliarsi. Il dubbio, la domanda, sorgono naturali. Tanto naturali che ci è passato anche Gesù. Avere paura di essere ingannati, sia pure da Dio, è umano. Forse persino giusto. La fiducia dell'adulto, infatti, è quella di chi decide comunque di fidarsi.
L'annotazione più confortante è però che Gesù c'è passato. Sappiamo di avere un fratello divino che ha sperimentato la nostra incertezza, l'ha condivisa, e dunque può facilmente capirci. Ci ha indicato la strada (fidarsi sempre di Dio... ecco la chiave per interpretare anche bene la Bibbia), ma soprattutto l'ha fatta prima di noi. La conosce. E sa la fatica che facciamo. E, se ce ne fosse mai bisogno, ci difenderà davanti al Padre.
I Domenica di Quaresima C Leggi il Vangelo secondo Luca 4,1-13