Santità e semplicità

Una partecipante
Santità e semplicitàRingrazio chi ha organizzato questa Giornata del Piccolo Disegno, perché partire è sempre un po’ difficile, soprattutto quando lasci un seguito a casa.

Comunque è stato molto bello, soprattutto questa semplicità nel cogliere la santità “solo per oggi...”. La santità è sempre stata una parola grande. Ad esempio: oggi cucino, cucino per 30 persone. Un numero così grande ti agita e non combini più nulla. Invece nella semplicità del quotidiano si fanno grosse cose.
Oggi ringrazio per tutte le testimonianze, perché tutte hanno trasmesso, pur nella loro grandezza, un messaggio di semplicità. Quindi santità e semplicità vanno insieme e non è un insieme di cose fatte. È un insieme di cose sentite e vissute: è l’esistenza. È andare dietro a quella Esistenza che si prende cura di me e di noi. È credere nella fratellanza, nella comunione santa anche tra di noi, quindi anche nei nostri gruppi di preghiera.
Pensando queste cose mi sono ricordata, e la ricordo qui, di suor Consilia Vinci, suora di san Giuseppe di Pinerolo, che parlava poco, ma ci ha dato questo grande messaggio di: “Unità e santità nella preghiera”. Esprimere una preghiera, a volte per così dire ‘banale’, per come siamo capaci, però poi è qualcosa che ci unisce e ci solidifica. E le nostre relazioni, e tutte le relazioni nate lì, sono relazioni sante, che ci mettono in questo processo, in questo cammino di santità.
Sono convinta che santità si raggiunga facendo grandi cose, come la testimonianza di suor Speranza Vaudey (fondatrice della Congragazione di san Giuseppe di Pinerolo), o anche semplicemente cucinando un piatto di pasta, con amore per la nostra famiglia e per le persone che amiamo. Anche questo è santo.

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