Uscita di fraternità, scuola di crescita

di suor Armanda Yoccoz, Aosta
Uscita di fraternitàMercoledì, 5 giugno 2019, giornata vissuta a Perloz in modo tutto particolare da alcune suore della Diocesi e da don Vincenzo Caccia, salesiano.

Voleva essere un’uscita comunitaria e ricreativa ed è diventata una lezione di vita.
La giornata può essere divisa in quattro quadri con sfondi e insegnamenti di vita, particolari.
I quadro: “Villaggio di Chemp”. Un angolo di terra tra rocce e burroni; un tempo ospitava persone coraggiose, abituate alla fatica, al lavoro, alla ricerca di una sopravvivenza, sostenuta solo dalla fede e da tanto amore fraterno. Un gruppo di case appollaiate ai piedi di scoscese rocce, attorniato da campi di segala, di patate, di castagni e, in più, la presenza di numerosi bambini tanto da avere una scuola tutta per loro in loco.
Con il passare degli anni le cose sono cambiate. Le persone anziane sono ritornate alla casa del Padre e, pian piano, il villaggio si è spopolato, fino a diventare deserto. Ormai tutto sembrava finito, ormai ridotto a ruderi e a rovine …. Ma fortunatamente per Chemp non fu così! È bastata una sola persona, con un cuore che vibra e un’intelligenza che sogna. Una persona che si è lasciata guidare dalle emozioni e ha offerto le sue mani all’arte, per cambiare tutto.
Ora Chemp ha ritrovato vita, speranza, gusto, ha riaperto porte di luce, di nuovi sogni per il futuro. Sui davanzali delle vecchie finestre sorridono vasi di fiori di ogni tipo e colori e appaiono opere d’arte ad ogni angolo. Dietro i vecchi muri, accanto alle stalle vuote e negli orticelli si pavoneggiano teste di insalata, piselli, cipolle, patate, cespi di salvia e di rosmarino, fasci di gigli e di peonie. All’ingresso del villaggio un grande crocifisso, spesso baciato dal sole, ci accoglie a braccia aperte; in fondo, una piccola chiesetta, ristrutturata con gusto, accompagnata dalle note di una campana squillante; sembra dire ai coraggiosi che arrivano fin lassù: “Venite! Nella casa di Dio c’è posto per tutti…”. La realizzazione di questa meraviglia è dovuta al carissimo Giuseppe Bettoni (Pino), che nelle sue riflessioni ha sognato, amato, creduto nella vita che può risorgere sempre e ovunque, quando trova disponibilità e altruismo.
II quadro: il villaggio di Marine. Un angolo di Perloz sempre attivo e orgoglioso della sua storia. È stato un famoso centro di incontro dei nostri “vecchi partigiani”. Gli abitanti, per tradizione, sono ottimi produttori di pane di segala, raccoglitori di castagne; sempre disponibili all’accoglienza e alla festa.
Lì, negli spazi della Pro-Loco, siamo stati accolti da don Claudio e da alcuni volontari, che si sono gentilmente prestati per prepararci un gustoso pranzo valdostano a base di polenta e spezzatino. Tutto è stato molto apprezzato e consumato in un clima di amicizia, di serenità e di fraternità vera. Contemplando le cime circostanti, abbiamo cantato in coro con grande entusiasmo: “Montagnes valdotaines, vous êtes mes amours”. Il coro ha creato immediatamente contagio, tanto da far esplodere altri canti in varie lingue: malgascia, rumena, piemontese, italiana, francese e, infine, anche in “patois”. Prima di proseguire verso il Santuario, ci siamo fermate nella chiesa parrocchiale di Perloz, ricca di quadri che testimoniano la fede dei nostri antenati.
III quadro: il santuario della Madonna della Guardia. Qui la Madre di Gesù ci ha accolte con l’occhio attento e amoroso di una mamma. A Maria abbiamo affidato la nostra Diocesi, il Vescovo e tutto il clero, le nostre Congregazioni, i nostri giovani, i nostri sogni… E, ancora una volta, Maria ci ha detto: “Fate tutto quello che mio figlio vi dirà“.
IV quadro: l’Eremo dei Boschi. Siamo stati accolti, con affetto e semplicità, da suor Rosangela. L’Eremo è appollaiato sul dorso di una collina che si raggiunge dopo un’erta salita, adatta per i coraggiosi e per coloro che portano nel cuore grandi speranze. Il punto forte dell’Eremo, però, risplende là, nella vecchia stalla, diventata luogo di dimora di Gesù Eucaristia. La storia della salvezza è iniziata nella stalla di Betlemme, per raggiungere il dono massimo nel Cenacolo e consumarsi nel sacrificio della Croce. Gesù ci dice: “Se il chicco di grano non muore, resta solo, ma se muore porta molto frutto, … abbiate fede, grande come un granello di senape”. Solo così la nostra vita cambierà e cambierà anche la vita del mondo che ci circonda. Infatti, il mondo, oggi, ha bisogno di cuori traboccanti di fede, di amore e di servizio gratuito, come quello di Maria che, dopo aver udito l’annunzio dell’angelo, è corsa a mettersi al servizio della cugina Elisabetta.
Alla fine, il signor Bettoni ci ha salutate con questa frase stimolante: «Crediamo alle emozioni che sorgono nel nostro cuore!!».
Il grazie più cordiale va anche a don Claudio che, da vero pastore, ha trascorso tutta la giornata con noi. I veri pastori sono coloro che vivono in mezzo al loro gregge, accompagnano le pecore forti e sorreggono quelle che hanno il piede vacillante. Grazie, don Claudio!