Senza sandali

di suor Rosanna Gerbino, Istituto
Sena sandali«Ciò che trovo miracoloso in questo nuovo Disegno è il fatto che sia senza padre, senza madre, senza fondatore… lo vedo spoglio di tutto!» (LE,11).

Quando mi soffermo su queste semplici espressioni della nostra cara Lettera Eucaristica che padre Médaille scrive, mi torna alla mente la preziosa immagine di Mosè nel deserto, alle prese con l’ascolto di una voce che gradualmente si fa Presenza (Es,3).
Dentro questa gradualità, l’amico Mosè è chiamato a percorrere una strada avvincente e misteriosa. Per camminare verso quella voce è assolutamente necessaria una povertà: levare i sandali e calpestare la terra con il proprio spogliamento. 
Solo “senza sandali” e forti di questa nudità ci si potrà muovere verso Dio e verso il caro prossimo. Solo un cuore libero può accorgersi dell’opera di Dio.
Come si manifesta il Signore a Mosè?
Il Dio dei padri è Colui che osserva e ascolta la nostra miseria, conosce il grido dell’umanità e scende, fa uscire e conduce verso un paese bello e spazioso! Quanta bellezza in questa opera da cercare e trovare anche nelle esperienze e nei dettagli della nostra esistenza!
Un Dio che scende è per noi, religiose e amici del “Piccolo Disegno”, un’immagine cara e inconfondibile che ci porta inevitabilmente sulla via dello spogliamento. Strada su cui i nostri piedi nudi potranno appoggiarsi ogni giorno per ritrovare la gioia della gratitudine e il gusto delle cose umili.