di una ragazza partecipante (dall'Istituto)
Il percorso del “vieni e vedi” è una occasione fondamentale in cui mi dedico a focalizzare i miei bisogni e i miei interrogativi,...
leggendoli entrambi alla luce della relazione con Dio. L'avere un weekend al mese di ritiro, fisicamente e mentalmente lontana dalla frenesia della quotidianità, è una benedizione. Ritagliarsi tempo per mettere in ordine le paure e i desideri si rivela la strada giusta per ritornare a respirare, riconquistare una direzione che a volte perdo di vista; per ricaricarmi di energie per tornare a immergermi nei miei giorni con entusiasmo e voglia di amare. In particolare, conservo con molta gratitudine nella memoria il ricordo delle adorazioni che, nonostante l'infinita stanchezza e l'ingombro delle nozioni più scomode e rivelatrici assimilate nella giornata, sono momenti speciali e fruttuosi di raccoglimento e spiritualità.
Le guide, delicate e consapevoli, che ci accompagnano sono una fonte di ispirazione, saggezza e testimonianza esemplare. Penso che ognuno di noi si possa ritenere fortunato nell'avere a disposizione chi, con spirito di verità e comunione, ci aiuta ad affrontare ciò che verrà, meglio equipaggiati. Non ci spianano la strada in modo ingiusto e troppo comodo, ma ci danno conoscenze e strumenti utili, se non imprescindibili, per il nostro cammino cristiano...
In questo percorso mi devo scontrare con la fretta di voler avere riscontri immediati, risposte fulminee. Capisco che la pazienza e la lungimiranza sono fondamentali per aspettare e saper accogliere i tempi della vita. Anche così affino la comprensione di come dare ascolto all’interiorità, permettendo gradualmente alla mia, tanto desiderata e almeno altrettanto spaventosa, Vocazione di emergere e sbocciare.