Storie di pace e di futuro

di suor Chiara Angelica Massa Trucat, Istituto
Papa Francesco: messaggio per la GMDCSPapa Francesco redige il suo messaggio per la 54ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali il 24 gennaio scorso,...

memoria liturgica di san Francesco di Sales, vescovo santo di Ginevra e patrono dei giornalisti. Scrive in un momento storico peculiare per tutta l’umanità: si parla già di un virus dal nome altisonante, ma che di regale ha ben poco. Non ci tocca ancora, è lontano, dall’altra parte del mondo, al più suscita in noi rammarico e commiserazione per chi ne è colpito. Fino a quando arriva prepotentemente in Europa, stravolgendo la nostra vita affannosa e affaccendata e obbligandoci ad uno stop totale.
Leggere oggi il messaggio di papa Francesco, dopo l’esperienza del lockdown, dopo #iorestoacasa, dopo i tanti decessi in solitudine, ha un sapore particolare, quasi profetico. «Le storie di ogni tempo hanno un telaio comune: la struttura prevede degli “eroi” anche quotidiani, che per inseguire un sogno affrontano situazioni difficili, combattono il male sospinti da una forza che li rende coraggiosi, quella dell’amore». Non è questa la didascalia giusta per tante realtà buone che abbiamo conosciuto e apprezzato in questi mesi, rimbalzate da telegiornali e social?
«Immergendoci nelle storie, possiamo ritrovare motivazioni eroiche per affrontare le sfide della vita». Leggendo a fondo la storia dell’umanità di questi mesi, non abbiamo trovato anche noi motivazioni eroiche, che non sapevamo di possedere, per affrontare le nostre piccole incomprensioni quotidiane? Le nostre malinconie? Le nostre insofferenze?
E ancora: chi scrive queste storie in noi? «Lo Spirito Santo, l’amore di Dio, scrive in noi. E scrivendoci dentro fissa in noi il bene, ce lo ricorda. Ri-cordare significa infatti portare al cuore, “scrivere” sul cuore. Per opera dello Spirito Santo ogni storia, anche quella più dimenticata, anche quella che sembra scritta sulle righe più storte, può diventare ispirata, può rinascere come capolavoro, diventando un’appendice di Vangelo». In tutta sincerità ognuno di noi può dire che lo Spirito ha scritto pagine inimmaginabili, pagine di solidarietà, di resilienza, di coraggio, di dedizione al prossimo negli ospedali, nelle terapie intensive, sui pianerottoli delle case, da un balcone all’altro, al telefono …
«Ciascuno di noi conosce diverse storie che profumano di Vangelo, che hanno testimoniato l’Amore che trasforma la vita. Queste storie reclamano di essere condivise, raccontate, fatte vivere in ogni tempo, con ogni linguaggio, con ogni mezzo». Ecco il nostro compito dei prossimi mesi e anni, il nostro impegno verso Dio, verso noi stessi, verso il prossimo, verso le persone che non ci sono più. Fare memoria delle meraviglie vissute così come Maria faceva, meditando e custodendo tutto nel cuore, senza tralasciare però il canto del Magnificat!
Così, solo se sapremo narrare e cantare la misericordia del Signore su quelli che lo temono, la nostra storia di questo tempo di coronavirus potrà essere una storia di pace e di futuro.

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