di suor Ernestine Ramanambonona, AostaGioia e riconoscenza sgorgano dal mio cuore quando ritorno con la mente alla piccola comunità d'Albertville che ho lasciato recentemente...
e dove ho lavorato per dieci mesi.
Eravamo quattro consorelle provenienti da quattro continenti: suor Jeanne, francese, suor Dominga, brasiliana, suor Jaya, indiana ed io, suor Ernestine, malgascia. Abbiamo avuto una bella opportunità per fare comunione nella diversità, valorizzando il meglio di noi stesse, i doni che il Signore ci ha dato, per costruire una comunità secondo i desideri di padre Médaille.
Siamo riuscite? Quello che posso testimoniare è che ho iniziato con molta perplessità. Avevo difficoltà di espressione a motivo della lingua diversa, temevo di affrontare cose nuove e diverse del mio mondo, di non essere in grado di approfittare sufficientemente dell’opportunità che mi si offriva, anche per poi trasmetterla ad altri fratelli e sorelle.
In realtà ho trovato delle consorelle piene di comprensione e di bontà! Da loro sono stata inserita:
Infine, durante il confinamento dovuto al coronavirus, ho avuto un lungo tempo per approfondire le mie esperienze e per esercitarmi nella “duplice unione con Dio e con le mie Consorelle”. E mi sono lasciata stupire delle meraviglie che Dio continua a compiere attraverso persone e cose.
Ora, ritornata nel mio mondo, rivolgo a Dio e a tutte le persone che mi hanno permesso di fare questa bella esperienza la mia più profonda gratitudine.