Piccoli numeri [2]

di madre Patrizia Graziosi
Piccoli numeri...La parabola del granello di senape ci dice che la logica del regno di Dio stravolge la nostra tendenza a misurare tutto con il metro della quantità.

A noi piacciono i grandi numeri, quelli che fanno rumore, che esprimono ostentazione. Padre Médaille, invece, ama i piccoli numeri, come Gesù. Egli incomincia sempre a contare partendo dal “nulla” (pari a zero), per arrivare alla “sovrabbondanza” garantita dalla “bontà divina” (Lettera Eucaristica 11-12). A noi il numero “zero” non piace, a meno che non sia preceduto da un altro numero che ne aumenti il valore. Se c’è questo numero davanti, gli zeri si possono moltiplicare. Ricordiamo che nella lingua ebraica "zerà" vuol dire sia "zero" sia "seme": nel niente, come lo è uno zero, c’è il tutto.
Ed è questo il pensiero di Padre Médaille quando scrive: “… mi pare già di intravedere la nostra associazione, che in realtà non è nulla, stabilita in molti luoghi” (Lettera Eucaristica 8): nulla – molti. “Il nostro piccolo nulla sembra tendere a pro­curare piuttosto una grande perfezione delle persone che semplicemente a salvarle” (Lettera Eucaristica 39): nulla – grande perfezione.
Il nulla, affidato alla bontà di Dio, diventa il tutto.
“Signore, cosa farai di questo ciottolo che sono io, che tu hai creato e che lavori ogni giorno con la potenza della tua pazienza, con la forza invincibile del tuo amore trasfigurante? Tu fai cose inaspettate, gloriose. Getti là le cianfrusaglie e ti metti a cesellare la mia vita. E io voglio gridarti, o Dio, la mia felicità di trovarmi nelle tue mani malleabile, per renderti servizio, per essere tempio della tua gloria” (Anastasio Ballestrero).
Vai alla serie: [1]  [2]  [3]