“Fate buon uso del tempo”

di Maria Gabriella Roglio

È sempre piacevole, stimolante e gratificante ritrovarsi tutti in Via Giolitti - Torino.

Questa volta mi incuriosiva in quale modo sarebbero stati sviscerati gli argomenti proposti dal sussidio “Uscire dalle idolatrie di oggi” della Federazione italiana delle Suore di san Giuseppe: “Non ho tempo; “Non mi piace”; “Non mi interessa”; “Non tocca a me”. Il nostro gruppo ha riflettuto sul tema “Non mi piace”.
Inoltre, ero molto interessata ai temi sui quali madre Patrizia Graziosi e Don Paolo Scquizzato ci avrebbero fatto riflettere, in questa giornata annuale del P. D. per laici e suore: “Insegnaci a contare i nostri giorni e acquisteremo un cuore saggio” e “Fate buon uso del tempo”.
Entrata nell’Istituto, ho subito vissuto una calda accoglienza, con le amiche del mio gruppo e degli altri gruppi, con le suore, le novizie e con i tanti “susini” (così suor Antonella chiamava i frequentatori di Villa San Pietro - Susa) presenti.
Ho gustato la profondità, la fantasia, la competenza e la bellezza con le quali i vari gruppi dei laici hanno sviluppato le tematiche sopra citate, e ho apprezzato la serietà, la passione e l’impegno di tutti.
Eccellente è stata la riflessione di madre Patrizia sulle Massime di Padre Médaille: «Abbiate cura del buon uso del tempo che è così prezioso e la cui perdita è irreparabile». La nostra esistenza è caratterizzata dalla caducità, espressa molto plasticamente dall’immagine della clessidra, simbolo della giornata del 9 marzo. La sabbia che scende lentamente, dalla sua parte superiore in quella inferiore, evoca lo scorrere inesorabile del tempo verso l’eternità; per questo motivo dobbiamo utilizzare ogni suo attimo, prezioso perché l’unico che possediamo, per fare il bene. «Fate tutto in Gesù, con Gesù, per mezzo di Gesù. Rivestitevi e riempitevi di Gesù». Ho trovato questa Massima molto confortante. Sono profondamente convinta che è fondamentale, determinante stabilire una profonda unione con Lui per poter vivere in pace, unificati, realizzati e felici. L’immagine offertaci da Padre Médaille della “mano del discepolo unita alla mano del suo maestro che la guida” esprime, in modo significativo, questa unione.
Nel frattempo è arrivata l’ora del pranzo, che abbiamo consumato nel giardino, caldo in tutti i sensi: di sole, di amicizia, di armonia, di gioia; rallegrato da alcune suore le quali, danzando, ci hanno offerto le torte preparate da tutti noi. Una vera e propria dolcezza e prelibatezza!
Il pomeriggio è stato altrettanto intenso. Nella sua relazione, svolta magistralmente, dal tema: “Fate buon uso del tempo perché i giorni sono cattivi” (Ef 5,16), don Paolo ha sviluppato molti punti che avevano un nesso logico con le Massime di Padre Médaille: vivere il momento presente, fare, nella nostra quotidianità, quelle scelte che ci rendono autentici e felici perché il presente, vissuto in pienezza e intensità, caratterizza il futuro. “Il tesoro della tua vita è sepolto nel momento presente”.
La vita spirituale è un’esistenza vissuta in profondità, consapevolezza e attenzione; in essa tutto è importante, nulla secondario, non trascura le cose più piccole e semplici, anzi, le impregna tutte di amore. Questo è vivere da risorti. “Chi ama non sarà mai schiacciato dal male, neppure dalla morte”.
Don Paolo ci ha portato l’esempio di Noè il quale, costruitosi nell’amore, è riuscito a superare il diluvio che evoca la forza del male. Siamo invitati a vivere le azioni quotidiane impregnandole di amore per privarle di banalità. “Ciò che è amato è strappato dalla morte”. La nostra vita va vissuta amando.
Dobbiamo crescere nella vita spirituale. Per questo il Vangelo insiste sulla vigilanza, sulla necessità di stare svegli, “di avere gli occhi capaci di accorgersi di ogni cosa, ogni gesto, ogni relazione, ogni lavoro. Ogni più piccolo gesto quotidiano porta in sé il sigillo dell’infinito e ha una portata di eternità”.
Le lectio di madre Patrizia e don Paolo sono state così esaustive, incisive e profonde da infondermi tanta pace e la determinazione di vivere con amore, consapevolezza, attenzione e cura la mia quotidianità.