“Che siano uno”

di suor Graziella Zocchi

“Che siano uno”. È quanto più intensamente abbiamo vissuto a New York.

Nella sessione JPX, le linee emerse sono state: la ricerca costante di una sempre crescente unità per la vita del mondo, per poterci sentire rafforzate nell’intento di contribuire alla trasformazione delle sue strutture ingiuste e ad un cambiamento sistemico per il superamento della povertà, della fame, dell’ingiustizia, della violenza.
Ventotto suore in rappresentanza di 13 paesi, di cui due (Haiti e Madagascar) nuovi per il gruppo e le cinque sorelle della comunità ospitante: una esperienza sempre molto, molto forte; un buon lavoro con tanta simpatia, nello sforzo costante di non confondere le lingue, un calore diffuso nell’approfondimento di temi di una portata immensa, condotto in un clima sereno e fraterno, di reciproca fiducia. Abbiamo sentito come è assolutamente importante poter contare le une sulle altre, sperimentare concretamente che le diversità sono una grande ricchezza.
Abbiamo apprezzato molto l’essersi aperte, da parte delle organizzatrici, a contributi esterni preziosissimi, con Amanda Talk e Margareth Mayce che ci hanno comunicato competenza e passione; così abbiamo apprezzato il fatto di essere riuscite a costituire una piccola équipe di animazione e coordinamento, che ci permetterà di mantenerci in contatto e proseguire insieme il percorso, che ormai da sette anni stiamo portando avanti con audacia e speranza, nonostante le difficoltà.
Infine, riteniamo sia stato importante poter essere ricevuti dall’Ambasciatore austriaco, al momento Presidente dell’ECOSOC (commissione economico sociale dell’ONU) e avergli potuto consegnare la nostra DIHIARAZIONE. Si è dimostrato aperto e sensibile a quanto la Dichiarazione dice, esprimendo sue personali forti convinzioni pienamente in linea con le nostre. Ci è piaciuto che dopo il momento formale si sia intrattenuto con noi, durante tutto il tempo del pranzo, dialogando con semplicità e cordialità.
Ma, soprattutto il fatto di avere in questo modo ufficializzato l’esistenza della nostra commissione e il suo impegno, ci è di grande stimolo per cercare di fare il salto di qualità che è richiesto alla nostra capacità di amare, da questo nostro momento storico.