Condividere sogni...New York

di suor Graziella Zocchi

New York. Pronunciamento della ONG-ONU delle suore di san Giuseppe

a favore dello sviluppo sostenibile.
È la continuazione e il completamento di quanto già comunicato relativamente alla sessione di “GPIC” della Commissione Internazionale delle suore di san Giuseppe, tenutasi a New York nel maggio scorso. Desideriamo condividere “sogni”, perché siamo convinte che, se sogniamo in tanti i sogni si realizzano. Infatti, l’impegno esplicito, che ci siamo assunto come suore di san Giuseppe di tutto il mondo, è proprio quello che abbiamo espresso qui. Come già abbiamo detto precedentemente, abbiamo voluto ufficializzarlo, presentando questo documento al Presidente del Consiglio Economico Sociale dell’Onu, con il quale collaboriamo.
«Motivate dall’amore di Dio e del caro prossimo senza distinzione, le sorelle delle Congregazioni di S. Giuseppe, rappresentate nell’ONG delle Nazioni Unite e della Commissione Internazionale di Giustizia e Pace, si impegnano a collaborare con tutto il prossimo con una speciale opzione per coloro che sono più colpiti negativamente dalla globalizzazione. In collaborazione con il nostro caro prossimo, lavoriamo per un cambiamento sistematico che conduca ad un sviluppo sociale sostenibile.
Siamo convinte che gli attuali modelli di sviluppo non sono sostenibili a nessun livello. Essi si basano sul potere, l’efficienza e si collegano ad un consumo irresponsabile ed insostenibile.
Lo sviluppo sostenibile richiede che diamo forma ad una economia che provveda a tutti e a ognuno i beni fondamentali così come i servizi necessari al benessere umano e che, al tempo stesso, ci permettano di vivere in armonia con gli ecosistemi più ampi. Richiede una presa di coscienza della stretta interconnessione di tutta la comunità della Terra. Esige che ogni persona si realizzi e fiorisca insieme ai sistemi del pianeta; esige che sia messa in atto una nuova creatività in relazione all’ecologia, al sociale, all’economia.
Mentre continuiamo a servire i più bisognosi attraverso la cura della salute, l’educazione, il lavoro sociale e spirituale, sfidiamo innanzitutto noi stesse cercando di capire le cause profonde che conducono alla povertà e al degrado dell’ambiente. Questa presa di coscienza deve nascere da un comune impegno con coloro che soffrono maggiormente a causa delle ingiustizie.
Ci impegniamo, insieme ad altri, nella costruzione di relazioni giuste e rispettose della dignità umana con i più vulnerabili, nella difesa collaborativa che costruisca relazioni eque.
Preoccupate, sia per la creazione di Dio sia per i nostri fratelli e le nostre sorelle di tutto il mondo, utilizzando i doni che abbiamo, lavoriamo per lo sviluppo sociale e sostenibile. Riconosciamo che ciò richiede educazione, esercizio e conversione da parte nostra.
Ci impegniamo a collaborare con le missioni dei nostri paesi insieme alle Nazioni Unite, ai nostri Governi locali e nazionali per trovare nuove modalità di sviluppo sociale sostenibile. Tali modalità non sono facili, né chiare ma il mondo è pieno di sofferenza, ingiustizie e azioni disumane e noi sogniamo un mondo differente, un mondo migliore in cui tutti si interessino e agiscano per il bene dell’essere umano e dell’ambiente.
La realizzazione di questo sogno richiede che facciamo alcuni passi concreti importanti, che abbiamo comportamenti quotidiani giusti, discernimento per vedere con chiarezza ciò che è possibile fare. Richiede anche che esaminiamo il nostro modo di relazionarci con il “potere” e il “consumo”.
Come il nostro patrono san Giuseppe, anche noi continuiamo a sognare, sapendo che Dio parla attraverso i nostri sogni e ci fa conoscere come dobbiamo agire, perché si attui la presenza trasformante di Dio nel mondo».