Attraversare la tempesta su una zattera

di Michele Mea, volontario
Attraversare la tempesta su una zatteraPer mesi hanno gridato dai balconi “Andrà tutto bene” mentre le persone morivano in solitudine negli ospedali.

Per mesi ci hanno ripetuto “Siamo tutti nella stessa barca”. Una falsità, perché eravamo tutti nella stessa tempesta non sulla stessa barca. Perché in pochi hanno avuto il privilegio di attraversare la tempesta su un transatlantico, i più solo su una zattera.
Noi dell'associazione Speranza percepiamo tutti i giorni questa grande ingiustizia, la vediamo negli occhi di chi viene a bussare, altro che zattera. A volte non hanno neanche quella. Sono diventati semplicemente invisibili, senza che nessuno si fermi per vedere, per posare lo sguardo su di loro e restituirgli, così, un po' di dignità.
È veramente un momento difficile, se non drammatico…
Ma nel piccolo continuiamo a crederci, continuiamo a tenere aperte, non solo le porte ma anche le braccia, per accogliere questa umanità sofferente e itinerante. Accogliamo per un ascolto, una bolletta da pagare, qualche alimento, un indumento… e, a volte, solo per un po' di conforto, semplicemente per continuare a sentirsi umani.

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