Crescere le cose di Dio

di suor Rosalba Scaturro, Chambéry
Crescere le cose di DioConsegnò loro dieci monete d’oro, dicendo: «Fatele fruttare fino al mio ritorno» (Luca 19,13b). Il tempo dell'attesa, è tempo per portare frutto.

La vita spesa così acquisisce valore sia per chi è intento a raggiungere la pienezza, sia per quanti interagiscono, vi si relazionano.
Ma, ovviamente, far fruttare i propri doni è faticoso, talvolta può essere vissuto come un noioso obbligo rispetto all'alternativa di una illusoria libertà senza padroni. “Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi”. Appunto.
Chi teme il padrone ha un'idea distorta di lui, non vuole averlo come re, e non si impegna per conto di lui, imprigionandosi da solo. Rimane sterile, si vota alla morte.
A quanti, invece, e sono i più numerosi, accettano di essere governati da uno che cerca veri e propri collaboratori e non schiavi, si apre uno scenario totalmente diverso. Vengono riconosciuti come "buoni e fedeli".
È interessante legare la bontà al darsi da fare per far fruttare, moltiplicare, lievitare, crescere le cose di Dio. Ancora troppi sono i cristiani "mani giunte e collo storto".
Rendici, Signore, consapevoli della missione che ci hai affidato. Non siamo nati per caso, siamo stati desiderati e voluti da te. Accresci in noi la fede, il talento dei talenti, che ci hai donato. Amen

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