Una bambina mi è stata maestra

suor Marie Joh Razanantsoa, Aosta
Una bambina mi è stata "maestra"
La suora responsabile della mensa della nostra scuola, situata in un quartiere di Abidjan, Costa d’Avorio, ha dovuto assentarsi prima dei pasti…

Sono venuta a sostituirla quando la sala era già gremita di bambini irrequieti. Desiderosi di mangiare in tutta fretta per poi raggiugere i giochi, prima del rientro in classe.
Preoccupata per il nuovo lavoro, mi sono subito assicurata che ogni bambino avesse un posto a tavola e un bel piatto colmo… Poi ho invitato tutti a mangiare con un deciso augurio di «Buon appetito».
Alcuni bambini, in poco tempo, hanno svuotato il piatto e si sono precipitati verso il cortile dove un bel pallone li aspettava. Altri hanno chiesto ancora un po’ di “futu”. Alcuno, però, dicevano che il piatto era troppo pieno…
Ad un tratto, ho visto una bambina della scuola Materna che se ne stava zitta zitta davanti al suo piatto ancora colmo. Incuriosita, le ho chiesto: «Cara, perché non mangi? Non ti piace il “futu?”». Essa mi ha guardato con i suoi grandi occhi, ma non mi ha risposto. Allora ho insistito: «Ma, figlia mia, hai male?». Con un filo di voce mi ha detto: «Non ho male, ma non voglio mangiare perché non abbiamo pregato!».
Interdetta e un po’ confusa mi sono ricordata allora che, davvero, mi ero preoccupata di tante cose ma avevo tralasciato la più importante. “Ringraziare il Donatore di tutti i doni”, e una bambina di tre anni me l’ha ricordata.

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