Donne che accompagnano donne

Rosalba Scaturro, Chambéry
Transizione del Consiglio Generale di ChamberyRoma. Domenica 27 febbraio alle ore 15.00 si è compiuto il rito di transizione del Consiglio Generale delle Suore di san Giuseppe di Chambéry.

Mentre nel grande salone della Casa Generalizia erano riunite le sorelle delle comunità vicine, tutta la Congregazione seguiva l’evento su youtube.
Suor Sally Hodgdon - generale uscente - ha esordito dicendo «Ci riuniamo per benedire le nostre nuove leader, Dolores, Celine, Maria Cristina ed Elisa, che, come Maria, hanno proclamato il loro “Sì” alla chiamata di Dio. Non hanno ricevuto la loro chiamata da un angelo, ma attraverso le voci intelligenti delle loro sorelle», riferendosi all’elezione avvenuta durante il 30° Capitolo, celebrato lo scorso dicembre.
Il rituale ha previsto il richiamo al tipo di servizio a cui il nuovo team è chiamato, l’invocazione di sante - donne decisive nella storia della salvezza - quali Sara, Miriam, Elisabetta, Maria, Anna, Maria Maddalena, e ancora, di Madre S. Jean Fontbonne, Madre S. Jean Marcoux, Madre Felicité Veyrat, determinanti per la nostra Congregazione.
La lettura del passo che ricorda l’invito di Dio fatto ad Elia (1Re 19, 10-20), di uscire fuori dalla caverna per andare ad ungere Eliseo, è stato seguito da un gesto molto forte. Ciascuna delle sorelle del consiglio uscente, infatti, ha messo fisicamente sulle spalle di una sorella del nuovo consiglio lo scialle, segno di benedizione, di amore e del sostegno della Congregazione.
È seguita la risposta di suor Dolores Lahr - nuova generale -, di Celine, Maria Cristina ed Elisa, poi la benedizione che tutta la Congregazione ha impartito alle sorelle. Eccone alcuni stralci: “Possa la sacralità del tuo servizio portare luce e rinnovamento a coloro che lavorano con te e a coloro che vedono e ricevono il tuo lavoro. […] Possa l'alba trovare la speranza nel tuo cuore, avvicinandosi al tuo nuovo giorno con sogni, possibilità e promesse. Possa la sera trovarti gentile, soddisfatta e in pace”.
Al rito si è aggiunto un semplice e bel momento di festa, con lacrime e sorrisi, e molti “arrivederci”.