Il dono dell’abbraccio

Michele Mea, volontario associazione Speranza
Accoglienza: si riceve più di quanto si donaFinalmente dopo tante restrizioni legate alla pandemia, nell'associazione Speranza s'incomincia a respirare un'aria di normalità.

Sono ripresi i corsi di italiano per stranieri e il doposcuola, anche se con un numero limitato di ragazzi. Le persone e i volontari frequentano con più regolarità l'associazione. È partito un nuovo corso sul cucito. Il laboratorio teatrale, per ora, va alla grande. Un po' di normalità ci voleva, anche se non si può non riflettere sul dramma della guerra in atto, che aumenterà il numero delle persone che si rivolgeranno all'associazione.
Noi ci saremo, come sempre, non tanto per dare, quanto soprattutto per ricevere. Ricevere il dono dell'incontro, della speranza, dell'abbraccio con tanta umanità itinerante, che ci ricorda instancabilmente che “siamo tutti solitari individui, in cerca di un pezzo di pane e di un po' di calore” (frase tratta dal lavoro teatrale).

 

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