Momenti emozionanti di comunione

suor Zoëline Ravelonjanahary, Aosta
Carovana della vita Consacrata: Momenti di intensa comunioneOgni anno, l’USMI della nostra Diocesi “Grand Bassan”, in Costa d’Avorio, organizza una missione chiamata: “Carovana della vita consacrata”.

Il suo scopo è: “La conoscenza della Vita Consacrata facendosi prossimo con le persone che vivono nelle periferie, nei villaggi dispersi nelle foreste e nelle piccole isole sperdute nell’Oceano Atlantico”.
I membri delle Congregazioni si sono riuniti per accordarsi sulle varie località dove svolgere la missione durante i tre giorni.
Erokouan, un’isoletta di pescatori che dista dalla terra ferma ben 45 minuti di scialuppa, non era stata presa in considerazione, perché le grandi acque, spesso burrascose, non invitano a prendere il largo…
Allora, suor Clarice ed io ci siamo guardate. E, per incanto, ci sono riapparsi nella mente i vecchi ricordi dei viaggi, non meno pericolosi, fatti insieme nella nostra Grande Isola del Madagascar. Quindi, senza indugio, abbiamo aderito alla nuova chiamata del Signore. Una suora della Congregazione di Nostra Signora della Pace, rassicurata dalla nostra determinazione, ha deciso di partire con noi.
Il cielo era assai cupo e le onde erano minacciose, tanto da farci pensare agli apostoli sul lago di Galilea… E, come loro, alla fine siamo arrivate sane e salve, a buon porto!
Il villaggio, abitato da soli pescatori, conta solamente 25 anni di esistenza. Ha un piccolo dispensario privato, ma è ancora privo di scuole e di negozi... Alcuni cattolici hanno costruito una piccola cappella in stoppia, dove, ogni tanto, viene un sacerdote a celebrare la Messa.
La gente, che non aveva mai visto delle suore, era molto preoccupata dal nostro arrivo… Non sapeva come accoglierci… cosa darci da mangiare e, soprattutto, dove alloggiarci per dormire. Ma, quale fu il loro stupore e la loro meraviglia nel vedere delle “donne bianche con il velo”, eppure così semplici e così felici, capaci di condividere la loro vita!
Infatti, durante i tre giorni abbiamo dormito sotto le stelle. Ci siamo sedute accanto alla gente, sulle stuoie e assaporato il buon pesce arrostito… Ogni sera non siamo mancate alle loro animate e stupende danze intorno al fuoco, che sostituisce così bene i lampioni delle grandi città.
In ogni occasione, coglievamo le opportunità per far passare il nostro messaggio cristiano. Lasciare trasparire la gioia di sentirci amate da Dio e consacrate a lui. Rendergli grazie e rivelare a tutti il suo amore facendoci “prossimo”.
I risultati non hanno tardato a manifestarsi. Durante tutta la nostra permanenza nell’isola, si è vissuto momenti veramente emozionanti di comunione.
Alla partenza, abbiamo portato con noi una bambina handicappata per curarla… Questo il nostro sentire: l’Isola è diventata un po’ la nostra patria e i pescatori la nostra famiglia.

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