Flash sugli Esercizi spirituali

Maria Antonietta Basile, Chambéry

Esercizi spirituali a Villa san Pietro - Susa - luglio 2022Questi Esercizi spirituali del 24-31 luglio 2022 sono sati “importanti” per la mia vita. In quanto hanno offerto validi spunti sui quali riflettere,...

pregare e operare, con la grazia di Dio, la conversione. Il Regno di Dio o cambia la realtà dal di dentro o è solo un’ideologia. Non basta cambiare la forma perché venga cambiata anche la sostanza. Il Vangelo si vive con la testimonianza, non con le sole parole.
Come trasformare “oggi” la nostra storia, in storia di salvezza?
Le parabole del Vangelo ci stimolano ad un cambiamento, previo un attento “ascolto” degli interrogativi che ci pongono. Il testo di Luca (10,38-42) che riguarda le due sorelle, Marta e Maria, non termina con una morale. Bensì, invita il lettore a interrogarsi sull’oggi della sua vita. Tutti siamo sia Marta che Maria. Gesù parla dunque a me e di me. Ecco allora la Lettera agli Ebrei (4,12): “Infatti la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di una spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore”. La spada divide, perché separa ciò che è secondario da ciò che non è secondo Dio.
La Lectio divina è il metodo che ci consente di accostarci nel modo giusto alla parola di Dio, ci aiuta a capire il testo, a interrogarci, a riconoscerci protagonisti. Invita a “custodire” e a “ruminare” quella parola dentro di me.
La parabola della zizzania e del buon grano (Matteo 13, 24-30) ci insegna la pazienza di Dio che non ha fretta di giudicare. Ma tutte e due crescono innanzitutto nel nostro cuore. E però succede che identifichiamo gli altro nella zizzania e noi nel buon grano. Se sappiamo interrogarci, scopriremo che il male è presente dentro di noi in tutte le sue forme. Anche la Chiesa non è perfetta, così come non lo è il mondo. San Paolo afferma: “Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene; c'è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio” (Romani 7, 18-19). Riusciamo a riconoscere la zizzania che è in oi, oppure facciamo finta cerchiamo di ignorarla? Dio desidera che ci poniamo in un serio cammino di conversione. Così la preghiera del Padre nostro ci invita, sorretti dall’unico Padre, a metterci in discussione, per ritrovare in noi il volto di Dio e per sentire la sua voce che ci chiama “figli”.
“Signore, concedici di partire e trovare sorgenti, di non lasciarci attirare dall’acqua stagnante, di non perdere il gusto dell’acqua di fonte.
Resta sempre accanto a noi, nel nostro cammino, per sostenerci nella ricerca del tuo volto di luce, per guidarci di notte con il fuoco, e di giorno con la brezza.
Quelli che si sono smarriti ritornino a te, quelli che ti hanno conosciuto possano incontrarti, quelli che sono morti si ritrovino in te (Dalle Preghiere di Bose).