Pensieri sparsi

suor Patrizia Graziosi, Istituto
30 dicembre 1669: la nascita al cielo di padre Jean-Pierre Mèdaille“Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera” (Salvatore Quasimodo). Il 30 dicembre 1669 è la “grande sera”...

che pone fine all’attesa di padre Médaille, quella del ritorno del Signore. Il suo ultimo respiro squarcia il velo che nasconde il volto del Dio tanto amato e cercato. Ed è nuova nascita. Ha 59 anni. La morte rimane certo una realtà tragica, la sola a richiedere una fede spoglia e radicale. Ma è anche il momento in cui gli occhi, di solito sgranati a cogliere nel buio delle nostre notti una piccola luce, si spalancano e vedono.
Nel rito del “passaggio” all’età adulta degli indiani Cherokee, il padre porta il figlio nella foresta; dopo averlo bendato, lo lascia tutta la notte, solo, seduto su un tronco. Il ragazzo è terrorizzato. Quando al mattino si toglie la benda, scopre che suo padre è seduto sul tronco vicino: è stato lì tutta la notte a vegliare su di lui. Così è il Dio che ci attende e ci accoglie: il suo nome è Provvidenza.
Noi oggi ricordiamo padre Médaille perché lo sentiamo vivo e vicino. A volte sembra di sentirci sfiorare da una brezza amica, ma anche da un vento impetuoso di profezia: brezza e vento insieme, perché l’una senza l’altro non sarebbe padre Médaille. E risentiamo il fascino delle sue Massime, l’incanto della Lettera Eucaristica che narra di un Dio che si fa pane. Alla vigilia del Nuovo Anno accogliamo il suo augurio, che è come l’accensione di un desiderio: “Trascorrete bene l’anno che comincia”, lasciando all’Amore che vi abita di entrare nelle vicende grandi e in quelle minute della vita.

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