Simposio san Giuseppe - Torino

di Silvia Canale

In un giorno speciale, un Santo speciale, conosciuto come l’uomo protagonista...

nella storia della salvezza, solo per alcune impronte e di profilo, è uscito allo scoperto. Sì, san Giuseppe è “emerso” in tutto il suo splendore. Il 2 maggio si è realizzato a Torino la seconda giornata dedicata al “III Simposio Nazionale su san Giuseppe”, a seguito di quella avvenuta ad Asti il 1°maggio. La convocazione ha voluto ricordare i 25 anni dell’Esortazione Apostolica Retemptoris Custos e l’Anno della Vita Consacrata leggendolo nella esemplarità di san Giuseppe modello di vita interiore.
L’impatto è stato deciso e coinvolgente. Improvvisamente, come per incanto, tutti i partecipanti si sono sentiti “imparentati” per lo sguardo a Giuseppe, con un occhio particolare. La linfa della sua spiritualità nutre Congregazioni e Istituti diversi, sia maschili che femminili, come i gruppi dei laici impegnati a vivere tratti a loro comuni. Tramite il carisma dei vari Fondatori, in qualche modo, ne portano il nome.
Tema del Simposio è stato “San Giuseppe e l’arte del custodire”, che ha avuto un ottimo e denso approfondimento dai due relatori:

don Andrea Bozzolo (audio), salesiano, e suor Cristina Gavazzi (video), suora di san Giuseppe di Chambéry (schema in PPT).
A conclusione, alcune testimonianze, assai significative, hanno completato il quadro della mattinata. Riporto tre loro affermazioni:
«Come Giuseppe non ci ha trasmesso parole, ma è stato testimone di una vita di relazione con Gesù, così da noi la gente si aspetta la testimonianza».
«Giuseppe ci insegna a vivere la relazione con Gesù, cioè a vivere la fede nel quotidiano».
«Giuseppe e Maria hanno vissuto la loro relazione innestata nel Padre: questa li ha sostenuti».  Photogallery

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