A metà del XVII secolo, un umile gesuita francese, Jean-Pierre Médaille, ha dato inizio con un piccolo gruppo di «giovani vedove» a una comunità religiosa di tipo nuovo per quell'epoca, le suore di san Giuseppe. Quel progetto era in linea con l'evoluzione che si andava affermando con fatica nella Chiesa e che tendeva ad aprire la vita consacrata femminile all'apostolato fuori della clausura. Da quella fondazione ebbero origine molte congregazioni. Attualmente circa diecimila suore di san Giuseppe, in una trentina di congregazioni autonome, raggruppate in Federazioni, sono presenti in quarantanove Paesi, distribuite su tutti i continenti. | |
A Le Puy in Francia, culla della prima Comunità di Suore di San Giuseppe, nel 1950 le Superiore delle allora 6 Congregazioni italiane si ritrovano con le Superiore maggiori di Francia, Canada e Usa per il tricentenario della fondazione. È in quell’occasione che si fa strada l’idea di riunirsi in Federazioni Nazionali. Lo scopo è di aiutarsi ad approfondire meglio il carisma e a servire con più verità il caro prossimo nell’oggi. | |
Seguirono anni di studio e di scambi fraterni che permisero all’idea intuita di diventare, anche per l’Italia, realtà. Il 15 giugno 1966 veniva approvato lo Statuto della Federazione Italiana delle Suore di San Giuseppe, composta dalle seguenti Congregazioni: Aosta, Chambéry, Cuneo, Istituto e Pinerolo. |