una coppia partecipante
Dal weekend sulla Parola di febbraio 2023 ci portiamo a casa tanto... Il testo degli Atti è uno scrigno.
Narra la storia della Chiesa nascente, con le gioie e le difficoltà che ancora oggi sono così attuali. Dal venerdì pomeriggio all'Eucaristia di sabato sera c'era nella nostra mente un grosso groviglio di frasi e di domande senza risposta. Tanto da essere tentati di pensare: "Ecco, abbiamo occupato il posto di qualcuno che, sicuramente, non avrebbe sprecato troppo questo tempo!".
Poi, dopo la cena, ecco le immagini proposte da Valentina. Un susseguirsi di celle carcerarie che rimandano al sepolcro, buio fitto e catene... Guardie e limitazioni che sono umanamente invalicabili. Luoghi difficili da immaginare, se non si sono mai visitati, ma che esistono dentro ognuno, con una subdola maschera dai tanti nomi. Poca autostima, mancanza di impegno nel lavoro comune, finta umiltà...
Ma ecco: dal groviglio un capo che esce, dal carcere una luce, catene che cadono, uomini che si alzano, guardie che chiedono un lume, perché da sole non riescono a intravedere la fine dell'oscurità. Prima Pietro, che non si rende pienamente conto di ciò che succede; poi Paolo e Sila più avanti, ne sono più che consapevoli.
Tutti danno testimonianza a Dio che, attraverso i suoi angeli, ha permesso delle vere e proprie rinascite. La Chiesa riunita intercede nella preghiera comune.
E noi? Saremo davvero capaci di tutto questo?
Dice la guardia: «Signore che cosa posso fare per essere salvato?».
Ed ecco una "sequenza perfetta": la contemplazione della Parola di Dio, la presenza adorante del Pane spezzato, hanno un'unica conseguenza: la Carità! Rialzarci, riportarci alla Luce, rinascere e muoverci testimoniando al fratello che vale!
Con tutti i limiti, con tutte le cadute, io, tu, noi valiamo tanto per il Signore. Con le parole di Paolo alla guardia: «Non farti del male tu, per il quale noi abbiamo fatto un cambio di rotta, ci ha portati qui il Signore per salvarti...». Con queste certezze torniamo ognuno nella propria casa, cercando di aprirci all'accoglienza dell'altro. Anche perché: "Credere non è frutto della vita buona, ma la vita buona è frutto del Credere".
Grazie a Tutti per lo splendido weekend... Alla prossima...