E tu, Giuseppe?...

Silvia Micioni, Cuneo
Giuseppe pensa e in silenzio accetta la nuova situazioneQuanta paura, quanta rabbia e quanti dubbi hai avuto, come padre di un figlio non tuo? Hai pensato a una rivoluzione nella tua vita? Hai temuto che ti rubasse il tempo?

Tempo per vivere, per lavorare, per condurre un'esistenza normale, per passare del tempo con la donna che amavi? Hai temuto di non farcela? Hai avuto il terrore di non riuscire ad amarlo? Di non riuscire a guardarlo negli occhi e scorgere i tuoi? Di non sentirlo figlio e di non sentirti padre? Eri spaventato di non riuscire più ad amare lei,Maria, sua madre? Ti sei sentito all’altezza di fronte a un ruolo così arduo? Ti rendevi conto di tenere tra le braccia Dio?
Forse hai intuito, tu prima di altri, che non c'è nulla di più prezioso che il tempo passato ad occuparti di lui, mentre lui si occupava di te. Avrete coltivato sorrisi e momenti di gioia, nella quotidianità di una vita semplice. Certo, avrà "distrutto" la tua vita. Ma solo per ricostruirla facendo di te una persona unica: un Santo. Perché lui è questo che fa: ci rende persone migliori, felici.
Ci saranno state le crisi e i momenti difficili... ma hai imparato a stare calmo. A rimanere in silenzio. Così, in silenzio, hai interiorizzato e preso consapevolezza che lui era lì. Non ti lasciava, non ti abbandonava: mai. Forse non comprendevi forse sbagliavi qualcosa, ma sapevi che lui era lì ad accogliere la tua fatica, il tuo dolore, la tua fragilità di padre e uomo.
A te è successo di incontrarlo. A Maria, che lo ha scelto, è stata tutta la tua più grande ammirazione...
Ma anche con te, Gesù è venuto sulla tua strada, per occuparsi di te e non il contrario. E continua a farlo con un amore infinito.
Grazie a una forza inaspettata e a una tenerezza indicibile, sei stato capace di accogliere Maria e di accogliere suo figlio.
Ci insegni che nel momento in cui accogliamo l'amore di Dio in noi, possiamo annunciarlo.
Grazie perché nessun altro al mondo come te, san Giuseppe, poteva annunciarlo in maniera grandiosa seppur nel silenzio, nella piccolezza, nell'umiltà.
È un annuncio fermo e costante: come i suoni dei tuoi attrezzi da lavoro.

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