Dall’Opuscolo di formazione 2024
«Solidarietà e lavoro danno vita oggi a due percorsi virtuosi tipici degli ultimi anni. Il primo è il cambiamento della solidarietà.
Oggi non si aiuta tanto col dare denaro ma col dare lavoro; esso insieme al sostentamento materiale dà dignità, dà inclusione. Il secondo riguarda l’evoluzione dell’impegno sociale in Italia negli ultimi decenni: chi voleva cambiare il mondo fino agli anni ’80 usava lo strumento della militanza politica; negli anni ’90 il boom del volontariato … non si cambia il mondo con le parole, occorre sporcarsi le mani! … oggi il volontariato è in crisi non solo e non tanto di numeri quanto di motivazioni: molti non fanno più volontariato per cambiare il mondo quanto per auto-realizzazione e per occupare positivamente il tempo libero; forse questo è il tempo in cui si può costruire un mondo solidale attraverso la propria professionalità.
Tutte queste considerazioni ci fanno vedere come “il lavoro non è finito” … occorre recuperare una visione del lavoro che sia davvero umana e non solo economica … al centro non la produzione, non il consumo, forse nemmeno il lavoro, ma la persona che lavora, persona considerata al centro di una rete di relazioni con la realtà, il territorio, gli altri, Dio».
Dal discorso di papa Francesco in occasione del 70° anniversario delle ACLI, 23 maggio 2015.