suor Chiara Angelica Massa Trucat, Istituto
Se il grande salone di via Giolitti potesse parlare, sicuramente farebbe risuonare le parole pronunciate con competenza da Fratel Ernesto Gada, FSGC e psicologo.
E ascoltate, con attenzione e partecipazione, dalle circa 130 sorelle, superiore maggiori, responsabili di comunità e formatrici, convocate dall’USMI Piemonte, ma in primis dallo Spirito Santo!
L’incipit, tratto dal documento della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica,Vita fraterna in comunità, recita, al numero 21: «L’amore di Cristo diffuso nei nostri cuori spinge ad amare i fratelli e le sorelle fino ad assumerci le loro debolezze, i loro problemi, le loro difficoltà. In una parola: fino a donare noi stessi».
E poi, la riflessione sulla comunità religiosa per il Regno, sul termine relazione, sulla competenza comunicativa, sul passaggio dall’io al noi, sull’autoriflessione, sul nominare sentimenti e vissuti, sull’attaccamento e la memoria implicita e tante altre ancora… per concludere che ogni sorella è mia sorella, che il mio impegno nell’accoglierla deriva dal Vangelo e dalla mia capacità di conformarmi ai sentimenti di Cristo.
Alla fine, possiamo dire senza esitazione, rispondendo alla domanda del sottotitolo, di eco biblica, Sì, sono custode di mia sorella, così come Dio è custode della mia vita.