Una moglie e una nonna
«Sono alla mia prima esperienza al weekend della Parola presso Villa S. Pietro - Susa. Porto a casa tanta gratitudine e il grande desiderio di mettere in pratica la pazienza.
Sono una maestra e cercherò di usarla al meglio. Mi ha colpito il brano del cieco e ho capito che devo cercare di usare i miei occhi meglio: vedere le necessità degli altri, essere attenta a ciò che mi succede intorno e, dove posso, portare la mia testimonianza». Una moglie
«In questi anni ho avuto “tutte le disgrazie del mondo”! Sono stata cieca, sorda, paralitica, zoppa, mendicante… Diciamo un po’ tutti i guai. Ciò nonostante, ho messo gli occhiali della fede vedo gli alberi camminare… La mia strada per guarire completamente, non è più lunga. Ho percorso tutti i sentieri ormai. Il più grande turbamento che mi porto in cuore è il tentare di capire la paura, lo sgomento di Gesù nell'orto del Getsemani. È un’attesa più che una pazienza. Veramente c'è da prostrarsi a terra per chiedere perdono». La “nonna” del gruppo