La relazione ci rende umani

Patrizia Capra, Istituto
Intelligenza artificiale e sapienza del cuore“Intelligenza artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione pienamente umana”. È il tema del messaggio di papa Francesco per la LVIII GMDCS.

Ci invita a riflettere su alcune tematiche legate all’evoluzione dei sistemi tecnologici, ovvero alla cosiddetta “Intelligenza artificiale”. La memoria dell’importanza dello sviluppo della tecnica ci ricorda il celebre matematico inglese Alan Mathison Turing (Londra 1912- Manchester 1954), uno dei padri dell’informatica, colui che tramite il computer (crittografo) riuscì a decifrare il codice “enigma”, utilizzato dai tedeschi nella seconda guerra mondiale. Senza quel computer le sorti degli alleati e del conflitto non sarebbero state le stesse. Analogamente per quel che concerne l’invenzione, sempre da parte della scienza e della tecnica, della bomba nucleare a idrogeno.
Di sicuro la scienza e la tecnica possono fare scoperte straordinarie, si veda nel campo della medicina: radio ed ecografie, tomografie assiali etc… Ma è poi l’utilizzo che ne fanno gli uomini, il cosiddetto libero arbitrio, che pone delle questioni. La “hubris”, per esempio, è un pericolo per l’uomo stesso. Abbiamo avuto una bella lezione a questo proposito quando si è verificata l’epidemia da Covid. L’uomo si sentiva superiore alla natura, al centro di tutto, capace di controllare tutto: quanta superbia! È stata sempre la scienza ad aiutarci a risolvere il problema, in questo caso con una capacità di utilizzo per il bene di tutti.
Ecco il risvolto dell’animo umano a cui fa riferimento Francesco: l’uomo può agire per il bene tramite la responsabilità. Questo è un elemento importantissimo per indurci a imporre delle regole nell’uso delle comunicazioni, dei social, dell’intelligenza artificiale. Per esempio contro l’anonimato, contro le fake news, a favore della trasparenza e a favore dell’approfondimento. La realtà è di per sé complessa e quindi necessita di impegno e di sapienza. E la sapienza necessita di tempo. Ecco la parola chiave “tempo”, perché è solo tramite il tempo che si può raggiungere quella conoscenza e quella relazione esistenziale che ci rende umani. Inoltre, attraverso il volto e lo sguardo dell’altro ci permette di capire e di sentire con il cuore che siamo tutti esseri umani su questo pianeta e non solamente con i dati di un algoritmo.
Responsabilità, trasparenza, approfondimento e tempo queste sono le parole da tenere a mente nell’incontro con l’altro e con il nostro cuore. A questo ci invita Francesco, il nostro Papa di oggi. Un oggi certamente difficile ma che l’uomo, se pensa al bene, al bene di tutti anche con i nuovi mezzi tecnologici, anche con l’intelligenza artificiale, può affrontare con fiducia.

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