Giornata delle Comunicazioni sociali

Vanna Balducci, giornalista, Aosta
58esima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2024
Rispondo volentieri alla sollecitazione postami riguardo la Giornata delle comunicazioni sociali da parte della Congregazione delle Suore di San Giuseppe.

Una giornata con un’argomentazione vasta che si colloca come celebrazione al centro del mese mariano. Il 12 maggio 2024 ricorrerà la 58esima GMDCS, posta all’attenzione della Chiesa tutta per il suo sguardo sull’attualità e sulle ricadute che esso pone alla conoscenza dell’uomo contemporaneo. “Intelligenza artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione pienamente umana”, questo il titolo del messaggio scelto da papa Francesco. «L’evoluzione dei sistemi della cosiddetta “intelligenza artificiale”, sulla quale ho già riflettuto nel recente Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, sta modificando in modo radicale anche l’informazione e la comunicazione e, attraverso di esse, alcune basi della convivenza civile. Si tratta di un cambiamento che coinvolge tutti, non solo i professionisti».
La preoccupazione che sale da più parti è che questo nuovo sguardo possa sfuggire al controllo. Ecco perché, nell'aprile del 2019, l'Unione Europea ha elaborato il suo codice etico, che contiene le linee guida su utilizzo e sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale. Il documento, che è stato predisposto da un gruppo di 52 esperti, rappresentati da informatici, ingegneri ma anche giuristi, filosofi, industriali, matematici, ha avuto un iter lungo e varie fasi di approfondimento. Da questa analisi sono stati individuati quei diritti inderogabili che, nell'Unione Europea, devono essere rispettati per l'intelligenza artificiale. Vale a dire: rispetto per la dignità dell'uomo, libertà dell'individuo, rispetto per la democrazia e per la giustizia, eguaglianza e non discriminazione, diritti dei cittadini. Nuovi passi si stanno compiendo e la presenza del Papa ai lavori del G7 non potrà che aiutare ulteriormente a normare questo delicato aspetto. Così ha anche sottolineato la premier Giorgia Meloni. «Sono onorata di annunciare la partecipazione di papa Francesco ai lavori del G7 nella sessione dedicata all'intelligenza artificiale. Ringrazio di cuore il santo Padre per aver accettato l'invito dell'Italia. Sono convinta che la sua presenza darà un contributo decisivo alla definizione di un quadro regolatorio, etico e culturale all'intelligenza artificiale», conclude Meloni.
Naturalmente è necessario conoscere il pensiero di Francesco riguardo ciò che non si conosce. «Innanzitutto conviene sgombrare il terreno dalle letture catastrofiche e dai loro effetti paralizzanti. Già un secolo fa, riflettendo sulla tecnica e sull’uomo, Romano Guardini invitava a non irrigidirsi contro il “nuovo” nel tentativo di “conservare un bel mondo condannato a sparire”. Al tempo stesso, però, in modo accorato ammoniva profeticamente: “Il nostro posto è nel divenire. Noi dobbiamo inserirvici, ciascuno al proprio posto (…), aderendovi onestamente ma rimanendo tuttavia sensibili, con un cuore incorruttibile, a tutto ciò che di distruttivo e di non umano è in esso”. E concludeva: “Si tratta, è vero, di problemi di natura tecnica, scientifica, politica; ma essi non possono esser risolti se non procedendo dall’uomo. Deve formarsi un nuovo tipo umano, dotato di una più profonda spiritualità, di una libertà e di una interiorità nuove”».
La questione rimane aperta e occorre essere altrettanto aperti, non superficiali e non frettolosi nel voler raggiungere conclusioni di alcun tipo, e rimane sempre valido lo sguardo di fondo a cui educa papa Francesco: «In quest’epoca che rischia di essere ricca di tecnica e povera di umanità, la nostra riflessione non può che partire dal cuore umano. Solo dotandoci di uno sguardo spirituale, solo recuperando una sapienza del cuore, possiamo leggere e interpretare la novità del nostro tempo e riscoprire la via per una comunicazione pienamente umana. Il cuore, inteso biblicamente come sede della libertà e delle decisioni più importanti della vita, è simbolo di integrità, di unità, ma evoca anche gli affetti, i desideri, i sogni, ed è soprattutto luogo interiore dell’incontro con Dio. La sapienza del cuore è perciò quella virtù che ci permette di tessere insieme il tutto e le parti, le decisioni e le loro conseguenze, le altezze e le fragilità, il passato e il futuro, l’io e il noi».
A ciascuno il saper cogliere l’opportunità ancora una volta nella storia del mondo di mettere al centro delle azioni il cuore. E non per la minaccia dell’intelligenza artificiale ma per la natura stessa del cristiano che per vivere si ispira al vangelo. O almeno così dovrebbe essere, per non essere anch’egli stesso artificiale.
Vanna Balducci, Giornalista. Direttore Ufficio Cultura Comunicazioni Sociali Diocesi di Aosta

  

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