Prendersi cura dell'altro

4 partecipanti al weekend della Parola
Prendersi cura dell'altro«Mi hanno colpito le parole del vignaiolo che risponde al padrone “Lascialo ancora un anno…”. Mi sono sempre identificata nel fico che non porta frutto.

Questa volta invece mi sono sentita invitata ad entrare nei panni del vignaiolo, con la sua disponibilità a prendersi cura dell’altro. È un cambio di prospettiva: la focalizzazione è da me all'altro. Io posso aiutare l’altro. Questo aiutare l'altro mi permette di crescere e di portare frutto, prendendomi cura dell'altro».

«Mi stupisce che grano e zizzania crescano insieme: forse non cresce zizzania, ma sono io che la vedo meglio. Il percorso fa comprendere molto di più il sacrificio di Gesù. Riguardo all’Arca di Noè durante il diluvio: il corvo è l’occhio razionale, la colomba l’occhio bello, della speranza. Ma per vedere un segno bisogna mandare la colomba».

«Mi sono messa sul bordo del mio campo a contemplare, a vedere. Forse sto a guardare troppo la perfezione dentro di me. Non sono capace di far cresce il grano e avere pazienza con la zizzania».

«Io non ho mai avuto pazienza, inaspettato il percorso sulla pazienza. Una suora della nostra parrocchia ci ricorda sempre: “Con la pazienza ed il sorriso si va in paradiso!”».

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