suor Christina Razanatahina, Aosta
Ho partecipato ad un ritiro che mi ha permesso di fare un’esperienza spirituale meravigliosa.
È avvenuto nel mese di agosto, a Susa, e ha suscitato in me un grande desiderio di continuare ad approfondire il tema proposto: «Ma voi, chi dite che io sia?» (Marco 4,35-41). Mi piace contemplare Gesù con i suoi discepoli nella barca in mezzo al lago e, a volte, immagino di prendere il largo insieme a loro. Mi seggo su di una panchina e mi guardo intorno. Vedo i discepoli agitati, pieni di paura che osservano le onde salire e diventare sempre più minacciose, mentre Gesù, assopito, sembra incurante del pericolo.
Penso allora alla mia vita con le sue difficoltà, prove, ostacoli, problemi di salute, di lavoro... Tutto questo provoca in me agitazione, tensione, fatica, angoscia e paura... Mi sembra, quindi, di affondare nelle acque, mentre Gesù dorme tranquillo sul suo cuscinetto, in fondo alla barca… «Maestro, non t'importa se perisco? Salvami, aiutami!... Perché resti in silenzio e non fai nulla per me?» (Mc 4,38). Gesù, sempre infinitamente misericordioso, si alza, stende la sua mano e tutto si calma.
L’importante è ricordarmi di mettere Gesù al centro della mia vita. Senza il suo aiuto, infatti, nulla potrò fare. Al contrario, se mi rivolgo a lui con fiducia, sicuramente, egli agirà sempre secondo il suo amore e la sua potenza.
Con il battesimo, infatti, sono diventata figlia di Dio, amata. Ogni giorno, nell’Eucaristia, Gesù viene nel mio cuore. È, dunque, “il mio tutto”, la mia speranza, la mia sicurezza… È Colui sul quale sento di poter contare sempre.