suor Gemma Valero, Chambéry
Scorrendo l’elenco delle Giornate Mondiali in cui ricorrono eventi particolari e memorie rilevanti, balzano agli occhi i temi.
Alcuni stridono un po’ con la serietà dei problemi e delle realtà che generalmente vengono celebrati. Per fare alcuni esempi la giornata della nutella, della pizza italiana, della patata, del whisky, delle ostriche, del gatto, del sonno, del vento… Niente di male, ma di certo è bello e significativo evidenziare e promuovere le giornate internazionali davvero importanti. E anche quelle che rievocano emozioni positive e sentimenti da tutti desiderati. Quali la felicità, la pace, la gratitudine, la gentilezza.
Il 13 novembre ricorre la Giornata Mondiale della Gentilezza.
Lao Tzu dice: «La gentilezza nelle parole crea fiducia. La gentilezza nel pensare crea profondità. La gentilezza nel dare crea amore». Mentre
Schopenhauer la definisce come «Una preoccupazione genuina e profonda per gli altri».
Quanti bellissimi sinonimi ha la gentilezza. Cortesia, amabilità, cura, delicatezza, premura, grazia, finezza, accoglienza, affabilità, garbo, dolcezza, rispetto, cordialità…
Alcuni di questi atteggiamenti sono richiamati anche dal nostro fondatore padre Médaille. Per esempio nelle Massime 1, 12, 45, 49, 51, 60, 64 e 100.
La Giornata mondiale della gentilezza è nata in Giappone nel 1988 dove due anni prima si era costituito il World Kindness Movement (Movimento mondiale per la Gentilezza). Mentre il movimento italiano è nato nel 2000 e ha sede a Parma. Il motto deriva da una canzone di Claudio Baglioni «la gentilezza è rivoluzionaria».
Rivoluzioniamo allora gli ambienti in cui viviamo, con contagi benefici di gentilezza.