Due partecipanti al weekend della Parola
«Mi porto a casa due parole che sono “pazienza” e “fretta” e anche una grossa sfida cioè quella di riuscire a farle coesistere assieme nella mia quotidianità.
Ieri suor Enrica con l'episodio di Abramo ci ha fatto capire che la fretta può avere anche una connotazione positiva nel senso che lui, con sollecitudine e con cura, vuole preparare l’accoglienza agli ospiti. Invece spesso io vedo la parola fretta con un termine negativo, perché mi voglio sicuramente caricare di cose da fare continuamente, per fare sempre di più. Quindi, la sfida sarà cercare di conciliare pazienza e fretta in modo che riescano a convivere nella mia quotidianità» Simona.
«Mi sono soffermata sulla sollecitudine, sull'attenzione e sulla cura. E allora mi porto a casa questo impegno particolare: essere sollecita per avere, come è stato detto, quegli occhi di Abramo che sanno riconoscere nella visita del Signore. Cogliere quella novità, per poter salire a nella camera superiore che è già imbandita, ma anche dare la mia parte per completare… Questa mattina ho riflettuto sull’avere quel cuore amante di Giovanni, che sa riconoscere subito il Signore nella quotidianità, nel bene e nella difficoltà» suor Rosangela.