Paolo AntociSan Giuseppe, testimone della speranza cristiana. Un modello per vivere virtuosamente questo anno giubilare.
Papa Francesco afferma che la speranza cristiana “non cede nelle difficoltà: essa si fonda sulla fede ed è nutrita dalla carità, e così permette di andare avanti nella vita” (Spes non confundit, 3). E se “la speranza trova nella Madre di Dio la più alta testimone” (SnC, 24), a maggior ragione, dopo di lei, ogni cristiano può guardare e invocare il suo sposo san Giuseppe, uomo di speranza. Già nella Patris corde, papa Bergoglio ci presenta il santo Patriarca come un uomo non rassegnato passivamente bensì una persona coraggiosa, con un coraggio creativo e con un forte protagonismo (cf PC 4), “il quale sa trasformare un problema in un’opportunità anteponendo sempre la fiducia nella Provvidenza” (PC 5). Ciò significa che Giuseppe non solo viveva di speranza, ma infondeva la stessa a Gesù e Maria, e ancora oggi può infonderla a tutti noi credenti.
La speranza di Giuseppe, così come possiamo intravedere nelle narrazioni dei Vangeli, non ha ceduto nelle difficoltà (cfr. SnC, 2) una speranza che “si fonda sulla fede ed è nutrita dalla carità, e così permette di andare avanti nella vita” (SnC, 2). Lo si evince infatti dalla pazienza che lui esercitò - “Modello di pazienza” - “una virtù strettamente imparentata con la speranza” (SnC, 4), addirittura sua figlia che nello stesso tempo la sostiene (ibidem, 4). “Anche attraverso l’angustia di Giuseppe passa la volontà di Dio, la sua storia, il suo progetto. Giuseppe ci insegna così che avere fede in Dio comprende pure il credere che Egli può operare anche attraverso le nostre paure, le nostre fragilità, la nostra debolezza. E ci insegna che, in mezzo alle tempeste della vita, non dobbiamo temere di lasciare a Dio il timone della nostra barca” (PC 2). “Se certe volte Dio sembra non aiutarci, ciò non significa che ci abbia abbandonati, ma che si fida di noi, di quello che possiamo progettare, inventare, trovare” (PC 5). Non è, questo, motivo per sperare? Leggi l’articolo completo