suor M. Petra Urietti, IstitutoOggi io vorrei scrivere una lettera a San Giuseppe, ma non perché lui sia lontano o che io lo senta lontano: non solo ogni mattino e ogni sera mi fermo a parlare con lui.
Ma spesso anche durante il giorno gli chiedo di prendere un caffè con me (o una tisana)! Sento oggi il bisogno di scrivergli una lettera perché la persona “lontana” sono io. Sono lontana, e ho tendenza ad allontanarmi, da ciò che dovrei essere, da ciò che dovrei fare, dal sogno di Dio su di me… Già: il sogno! Un tema che, come ci raccontano i Vangeli, il Falegname di Nazareth conosce bene. Durante il sonno un Angelo gli si faceva vicino e gli portava un messaggio del Signore e Giuseppe, senza anteporre disquisizioni di nessun tipo, si metteva in piedi e orientava il suo agire secondo le indicazioni ricevute: che splendore l’agire senza complicare, l’agire senza far rumore, l’agire senza anteporre il proprio io a Dio! >>Leggi tutta la Lettera