dal weekend della Parola«Nel weekend della Parola, mi ha colpito la parola “abbassarsi”. Cioè questo abbassarmi e alzare gli occhi, come faceva Gesù.
Egli alzava gli occhi sui poveri, sugli ultimi. Come i bambini, guardare dal basso verso l'alto è un buon punto di vista. Ciò che anche mi ha toccato è questa affermazione: è il povero che mi insegna a condividere. La condivisione è molto di più della somma dei singoli pezzi, questo è stato evidente oggi nell’omelia: ci è stata regalata con completezza. E infine la domanda: “Chi sono io per giudicare, criticare e condannare l'altro?”. Quindi anche nel tradimento ancora mi domando: “Chi sono io per poter giudicare l'altro?”».
«Mi ha colpito il profeta Elia. In particolare il fatto di riconoscere il Signore nella brezza. E allora mi sono domandata: ”Io lo so riconoscere?”. Allora mi è venuto in mente quando si va ad accogliere al treno qualcuno a cui vuoi molto bene. Scendono centinaia di persone, ma il tuo sguardo è lì, nello scrutare quel volto tra i molti. Quindi, sento l’appello ad amare sempre di più Gesù, per riconoscere la sua presenza in diverse forme».