Solennità del Corpus Domini

Gertrude Aimée Ramazani, LPD, Istituto, RDC 
Solennità del Corpo e Sangue del SignoreIn questo Anno Santo, lasciamoci aiutare da san Giuseppe per accostarci al mistero dell’Eucaristia.

Egli è stato, probabilmente, uno dei primi a tenere tra le mani il "Pane della vita eterna!". Insieme, seguiamo i suggerimenti e le indicazioni di padre Jean-Pierre Médaille. Ci ispiamo all’esperienza di quanti hanno accolto e vissuto la sua preziosa eredità. Attingiamo così alla nostra spiritualità per vivere la comunione e diffondere l’amore di Cristo. 
Viviamo in un tempo fragile, in un momento storico dove le incertezze e i dubbi sul futuro sono ancora molto gravi e molto pesanti. L'esperienza della caducità delle cose ci sorprende e ci prende da ogni parte. Per sostenerci e portarci oltre le realtà che passano, ricordiamo che a Nazareth abitava un Eterno che ha voluto farsi cibo e bevanda per noi. Lo esprimiamo con questo ritornello: “Ecco il pane, ecco il vino per il pasto e per il viaggio. Ecco il tuo corpo, ecco il tuo sangue nelle nostre mani, ecco la tua vita rinata dalle nostre ceneri”. L'adorazione eucaristica ci permette di prolungare e dare più spazio all'incontro personale con Gesù, realmente presente nell’ostia consacrata anche al di fuori della Messa.
In occasione di questa Solennità, così significativa per tutta la nostra famiglia carismatica, rispondiamo con prontezza alla chiamata di Dio. Siamo sostenuti dalla sfida del nostro fondatore. «Approfittiamo delle occasioni che si presentano per praticare al meglio le virtù generali» (MPI 89).
"L’Eucaristia è il terzo pilastro del carisma del Piccolo Disegno". La contemplazione e l'adorazione rappresentano in ogni momento la forma più pratica di preghiera per le suore, i laici e gli amici. Dà forza per il cammino nel pellegrinaggio terreno e santifica il corpo mistico di Cristo, cioè la Chiesa (Cfr. CP nn. 80-83, 85; PD n. 9, 136-141; LE 28).
«Solo se partiamo dall'Eucaristia, ciò che faremo avrà davvero la firma d'autore del Signore», afferma Tonino Bello. Riconoscendo l’eccezionalità del momento e la divinità del Signore, presente sotto le specie del pane consacrato che attende il nostro volgerci a lui, accogliamo ancora un consiglio del nostro Fondatore. «Compi tutti i doveri del grande e autentico amore di Dio, e avrai fatto tutto» (MPI 77).

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