Commissione Piccolo Disegno
«I due effetti del calice condiviso e del pane spezzato: l’effetto mistico e l’effetto comunitario. Dapprima l’Apostolo afferma:
«Il calice della benedizione che noi benediciamo non è forse comunione con il sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo non è forse comunione con il corpo di Cristo?» (v. 16). Queste parole esprimono l’effetto mistico o possiamo dire l’effetto spirituale dell’Eucaristia. Esso riguarda l’unione con Cristo, che nel pane e nel vino si offre per la salvezza di tutti. Gesù è presente nel sacramento dell’Eucaristia per essere il nostro nutrimento, per essere assimilato e diventare in noi quella forza rinnovatrice che ridona energia e ridona voglia di rimettersi in cammino, dopo ogni sosta o dopo ogni caduta.
Ma questo richiede il nostro assenso, la nostra disponibilità a lasciar trasformare noi stessi, il nostro modo di pensare e di agire […]. Il secondo effetto è quello comunitario ed è espresso da San Paolo con queste parole: «Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo» (v. 17). Si tratta della comunione reciproca di quanti partecipano all’Eucaristia, al punto da diventare tra loro un corpo solo, come unico è il pane che si spezza e si distribuisce. Siamo comunità, nutriti dal corpo e dal sangue di Cristo. La comunione al corpo di Cristo è segno efficace di unità, di comunione, di condivisione. Non si può partecipare all’Eucaristia senza impegnarsi in una fraternità vicendevole, che sia sincera. Ma il Signore sa bene che le nostre sole forze umane non bastano per questo.
Anzi, sa che tra i suoi discepoli ci sarà sempre la tentazione della rivalità, dell’invidia, del pregiudizio, della divisione... Tutti conosciamo queste cose. Anche per questo ci ha lasciato il Sacramento della sua Presenza reale, concreta e permanente, così che, rimanendo uniti a Lui, noi possiamo ricevere sempre il dono dell’amore fraterno […]. Questo è il mistero della comunione, dell’Eucaristia: ricevere Gesù perché ci trasformi da dentro e ricevere Gesù perché faccia di noi l’unità e non la divisione» (papa Francesco, Angelus, domenica 14 giugno 2020).
(Tratto da “In comunione” pp. 12-13). Sfoglia l'Opuscolo.